SEPARARSI NON E' MAI STATO COSI' FACILE. QUINDI (NON) FATELO
IL LIBRO
Anni di contatto quotidiano con relazioni finite, dolori, frustrazioni, paure, dubbi amletici, ma anche improvvise rinascite hanno fatto sorgere il desiderio, per certi versi anche l'esigenza, di raccogliere le idee in un libro.
Chi affronta una pratica di separazione non cerca infatti solo un professionista che gli spieghi "cosa dice la legge", che gli illustri i suoi diritti e doveri. Quello è ovvio che avvenga.
Chi si separa è anche - se non soprattutto - desideroso di comprendere quello che gli sta accadendo, e perchè sta accedendo proprio a lui/lei.
Vuole capire perchè è così complicato lasciare o doloroso essere lasciati; perchè ha tradito o è stato tradito; se la sua relazione è davvero arrivata al capolinea; il ruolo che può avere uno psicologo nella fase della crisi; come rapportarsi nei confronti dei figli, degli amici, dei parenti; perchè la sua relazione si è trascinata stancamente per anni senza che nessuno dei due assumesse alcuna iniziativa. Per salvarlo, il matrimonio, o per archiviarlo definitivamente.
Approfondire questi aspetti, così come leggere le storie, magari simili alla propria, di chi ci è già passato, può aiutare il coniuge a sviscerare anche il lato psicologico, non solo quello giuridico. Sapendo che il primo conta esattamente come il secondo. O, forse, di più ancora.
Qualcuno ha scritto che "Il primo passo verso il cambiamento è la consapevolezza. Il secondo passo è l'accettazione. Il terzo passo è l'azione" (N. Branden).
Lo scopo del testo è quello di far sì che il lettore, dopo aver sfogliato l'ultima pagina, possa raggiungere più agevolmente i primi due obiettivi.
Per il terzo, invece, c'è sempre l'avvocato.
E se alla fine si scoprisse che uomini e donne "recitano" spesso una parte determinata solo dagli eventi?